Continua la nostra iniziativa di intervistare settimanalmente un giallorosso al fine di conoscerlo meglio e fare il punto sul Giulianova. Dopo Andrea Censori, quest'oggi è il turno di Francesco Migliore.

Francesco Migliore, il colpo di mercato estivo del Giulianova, possiamo ripercorrere brevemente la tua carriera calcistica?
Ho cominciato a giocare in una squadra dei quartieri di Nizza dopo di che, all'eta di 15 anni, sono andato al Lione dopo un lungo corteggiamento dei loro osservatori. Dopo questa avventura, che mi è servita molto nel imparare il mestiere del calciatore, sono approdato nella serie A belga e precisamnete al Mons. Dopo la retrocessione in B, sono voluto andare in Italia (a Giulianova) perchè è il calcio che preferisco e alla fine sono italiano dunque voglio riuscire in questo campionato.

Come mai hai scelto Giulianova quest'estate? Conoscevi questa realtà calcistica? Avevi altre richieste?
Quest'estate dalla serie A belga volevo venire diretamente nella serie B italiana: il problema era che nessuno mi conosceva; di conseguenza ho dovuto fare il primo passo verso la Prima Divisione. Alla fine conoscevo poco del livello della Lega Pro; ho voluto confrontarmi con questa realtà prendendola come una sfida. Mi hanno tutti detto che Giulianova è una piazza molto calda dove i giovani, facendo bene, possono mettersi in mostra. Avevo altre richieste però niente concreto: si trattava soltanto di provini in quanto le altre squadre avevano visto i miei dvd. Ho preferito firmare con il Giulianova perchè alla fine solo loro hanno creduto nelle mie qualità calcistiche.

Con le tue prestazioni hai stupito tifosi ed addetti ai lavori; a gennaio il presidente D'Agostino ti ha dichiarato incedibile sino al termine della stagione. Hai condiviso con lui questa scelta e sposato la causa giallorossa?
Si con il Presidente, a gennaio, abbiamo parlato e chiarito certe cose. Abbiamo deciso che dovevo aiutare la squadra a rimanere in Prima Divisione e poi del mio futuro si parlerà a giugno. Si tratta della decisione più giusta perchè finire il campionato a Giulianova, per me, è importante per mettermi ancora in mostra e soppratutto non indebolire la squadra e cercare assieme di salvarci.

Da quali squadre sono pervenute richieste concrete per una tua eventuale cessione?
Pur non esendo direttamente coinvolto so che le squadre piu interessate erano Pescara, Cesena, Grosseto; poi c’è stato pure il Livorno e qualche altra società. Valuteremo a giugno se la cessione puo essere fatto o meno.

Con il Taranto, nonostante la squadra abbiama disputato un'ottima partita, la vittoria non è arrivata: cosa vi è mancato?
Contro il Taranto non possiamo ricriminare niente perchè i difensori hanno fatto il loro dovere concendendo poco e poi gli attacanti hanno creato molte occasioni scontrandosi con i palli e il bravo portiere Bremec. Anche se non mi piace usare questa come scusa, ma abbiamo veramente mancato di fortuna.

In questo girone di ritorno il Giulianova ha totalizzato solo 8 punti: come ti spieghi questa situazione? Cominciate a rassegnarvi all'ipotesi di centrare la salvezza diretta?
Il girone di ritorno è sempre piu difficile perchè adesso il Giulianova non è più la squadra rivelazione; ci conoscono e, sia in casa che fuori, le squadre sono molto attente alle nostre caratteristiche. Inoltre, quest’anno, il campionato è molto equlibrato e non possiamo mollare; tutte le partite sono importantissime e sulla carta siamo sempre outsider. Noi crediamo sempre alla salvezza diretta e la partita contro il Taranto ci fa ben sperare anche se non abbiamo preso i 3 punti; abbiamo le qualità e abbiamo dimostrato che meritiamo di salvarci diretamente senza play out.

Cosa pensi di mister Bitetto? Con quali giallorossi hai legato particolarmente?
Mister Bitetto mi ha insegnato molte cose e mi sento più forte tatticamente grazie a lui. Ci aiuta a tutti noi giovani con poca esperienza a prepararsi bene per la gara e fare una vita sana come un calciatore dovrebbe. Lo stimo molto perchè è una personna umile e sta facendo un lavoro incredibile. Con questa squadra di raggazzini sta rivaleggiando con le più grandi di questo campionato e bisogna dirgli grazie perche ci aiuta a dare sempre il massimo in campo. Ho legato molto con Ivan Dazzi ma anche con Vinetot in quanto lui è francese e dunque abbiamo delle similitudini e  ci capiamo al volo. Anche con Carbonaro, Donato, Buono c’è un’ottimo rapporto e più in generale, sembra un po utopistico, ma siamo veramente una squadra di bravi ragazzi.

Siete un gruppo molto giovane (dall'esterno si percepisce anche affiatamento e coesione): in questo finale di stagione rovente può risultare un'handicap?
Purtroppo si: sulla carta una squadra giovane è vista come un handicap alla lunga e l’esperienza serve nei momenti difficili; ciò nonostante tutti noi continuamo a dare il massimo e a sperare nella salvezza diretta. Secondo me è ancora possibile raggiungerla: abbiamo dimostrato molte cose positive in questo campionato e sarebbe un vero peccato per noi, i tifosi e tutta la società non centrarla.

Domenica il Giulianova farà visita alla Spal: con quale spirito affronterete questa trasferta?
Con lo stesso spirito di Taranto facendo, spero, una partita di quelle come Cosenza dove la squadra è concentrata e da il massimo. Adesso le partite sono sempre di meno e bisogna prendere punti fuori casa anche se secondo me la nostra slavezza si fara al Fadini aiutati dai nostri tifosi perche abbiamo scontri diretti importantissimi come la Cavese e l’Andria.

Intervista a cura di Yuri D'Agostino