Giulianova - Juve Stabia (16a Giornata 17.12.2006)

Giulianova – Juve Stabia: 1-2

SI ALLONTANA IL SOGNO DI QUARTIGLIA:

ALMENO ARRIVARE PENULTIMI

di Eden Cibej

Con il pareggio del Martina a Terni aumenta di un punto il distacco dalla penultima del girone; ora sono cinque. E la prossima partita è a Perugia. Si allontana ulteriormente quel penultimo posto in classifica che consentirebbe di disputare i play out per la salvezza, il grande obiettivo del Giulianova nel campionato in corso. Basterebbe questo per esaurire ogni commento sulla cronaca di Giulianova - Juve Stabia, ovvero sul 13 realizzato dalla gestione Quartiglia come numero di sconfitte subite su 16 gare disputate. Eppure, bisogna esserne persino contenti visto il valore, la serietà, la preparazione, il coraggio, l’abnegazione dei giovanissimi giocatori “allevati” dal Maestro Pagliaccetti; era un piacere vederli giocare e creare anche buone trame che spesso mettevano in difficoltà i più esperti avversari. I quali avevano accusato il colpo dopo la meritata realizzazione di Latini al 33’ del primo tempo. Chissà quale piega avrebbe assunto la partita se al 6’ della ripresa non ci fosse stato quel calcio di rigore che avrebbe poi riportato in parità la squadra campana. Pur nella evidente differenza tecnica, e soprattutto di esperienza, tra le due formazioni, l’incontro si stava sviluppando su un piano di assoluto equilibrio tra giallorossi e gialloblu (oggi in maglia bianca); equilibrio che, nel secondo tempo, specialmente dopo i cambi - che portavano nello Stabia energie fresche e nel Giulianova l’abbassamento dell’età media della squadra - andava sempre più scemando anche per il diverso contraccolpo che il pareggio ospite aveva determinato sulle due squadre. L’ingresso di D’Anna all’inizio della ripresa aveva cambiato l’intera fascia destra dei campani, sia in difesa che nelle proiezioni offensive. Mentre nel primo tempo le punte Caputo e Baclet ricevevano solo lunghi lanci da sfruttare, in due, contro almeno quattro avversari, nel secondo tempo la presenza e la spinta di D’Anna consentiva a Caputo di lanciarsi lungo la fascia per poi crossare o stringere verso il centro determinando l’inserimento di altri compagni precedentemente fermi nella zona centrale. Il gol della vittoria sarebbe poi nato proprio da una di queste azioni.

Veniamo ai rigori, uno concesso alla Juve Stabia ed uno negato al Giulianova: al 5’ della ripresa De Rosa cade in area su intervento di Morello che allunga una gamba sull’avversario; è rigore, sul quale neppure si protesta. Visi, sulla battuta alta di Caputo intuisce e tocca la palla ma non riesce a fermarla. Ed è l’ 1-1.

Al 21’ la rete del vantaggio ospite con Caputo che scatta sul filo del fuori gioco (secondo altri in fuori gioco); cross per l’accorrente D’Anna dopo un infelice intervento della difesa e rete: 1-2.
32° minuto: Morello entra in area avversaria e va a scontrarsi con D’Anna che alle sue spalle “tocca” l’avversario. Entrambi vanno a terra e Dio solo sa fino a qual punto quel “tocco” sia stato determinante per la caduta del giallorosso.
Al termine dell’incontro un simpatico quanto significativo applauso dei giocatori alla curva ovest, segno di coscienza pulita di chi sa di vera fatto fino in fondo il proprio dovere “secondo le proprie possibilità”; e ricambio di saluti da parte della curva; anch’essa con la coscienza serena.

____________ Il commento ______________________________

Parlare delle partite del Giulianova è ormai solo un dovere di cronaca; non serve ad altro, tanto si sa come esse finiscono, si sa che i ragazzini di Pagliaccetti sono bravi e serissimi; che il loro allenatore è straordinariamente bravo. Non è la partita in sé a fare il risultato: è come se gli Stati Uniti facessero guerra all’Albania. Il risultato si verifica, naturalmente, sul terreno di gioco; ma a determinarlo è quanto avviene, o non avviene, in Società. La radiografia non va fatta alla singola partita, alle decisioni degli arbitri, ai fuori- gioco, ai rigori negati o assegnati; non c’entrano niente perché al di là di uno o due risultati non mutano una situazione di crisi quando questa è irreversibile; quindi, sono solo dettagli. La sostanza, il problema, se volete, la “malattia” è tutta tra le quattro mura della Società. Dalla quale escono soltanto lunghi, interminabili, silenzi: Quartiglia vuol vendere? Tutto fa pensare che sì; poi, se qualcuno gli chiede il prezzo di vendita, il presidente non glie lo dice (almeno secondo pubbliche dichiarazioni di terzi che Quartiglia non smentisce). Allora, egli rimane? Se sì – ma a questo punto si spera che no – perché mai lascia cadere il Giulianova così in basso? Non si sa; forse egli ritiene che l’ambiente sportivo non abbia il diritto di saperlo. Forse, non parla perché ha già parlato quando ha detto che a dicembre avrebbe messo in liquidazione la società?
Intanto Catalano se n’è andato; e ha fatto bene: alla famiglia non poteva certo raccontare di dover attendere i preziosi silenzi di Quartiglia! E che faranno, a gennaio, Palladini, Morello e tutti coloro che a qualunque squadra farebbero comodo? Vivranno d’amore per i colori sociali aspettando lo stipendio con il cappello in mano? Altro che campagna acquisti di “riparazione”; qui si profila una emorragia con arresto cardiocircolatorio.

Tabellino della Partita Giulianova - Juve Stabia

RETI: 34` Latini (G), rig. 52` Caputo (J), 67` D`Anna (J)

GIULIANOVA: Visi, Pomante, Servi (54` Cimina`), Latini (86` Mariani), Ippoliti, Scartozzi, Corsi, Croce, Morello, Antenucci, Francia (69` Pirelli)
Allenatore: Zucchini

JUVE STABIA: Benassi, Rinaldi, Viviani, Mariniello; Esposito A., , De Rosa, Esposito G.,Femiano A., Terracciano (46` D`Anna);Caputo (86` Femiano F.), Baclet
Allenatore: Capuano

ARBITRO: Filippo Meli (Parma)

AMMONITI: Ippoliti, Corsi, Antenucci, Scartozzi, Servi (G), Esposito, Rinaldi (J)

NOTE: cielo coperto spettatori paganti 1610 con oltre 100 provenienti da Castellammare di Stabia, calci d’angolo 5 a 2 per la Juve Stabia, recupero 5’ (1+4)