Giulianova - Padova (19a Giornata 15.01.2006)
Giulianova | 1 : | 0 | Padova |
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Domenica 15 Gennaio 2006 alle PM |
Battuto il Padova con un gol di Califano
CAPOLAVORO DI GIORGINI
di Eden Cibej
Meritatissima vittoria del Giulianova su un Padova non all’altezza della sua classifica e del suo ben noto tasso tecnico.
Dopo un inizio da far chiudere gli occhi per non vedere (nei primi due minuti, già due calci d’angolo per gli ospiti e una parata miracolo del solito Visi che poi si ripeteva all’ 11’ su Quadrini) il Giulianova riusciva man mano a prendere le misure all’avversario, e pur rischiando ancora imponeva sempre meglio il suo gioco fino a rendersi pericoloso con Memmo che al 25’ impegnava seriamente il portiere Cano. Tuttavia era ancora il Padova a sfiorare il gol, al 46’; ma Cherubini evitava al Giulianova un rete già fatta, mediante una respinta sulla linea di porta.
Vista l’aria brutta che soffiava sul “Fadini” contro i veneti, al rientro in campo si temeva una reazione ospite con nuovi problemi per Visi; al contrario, i giallorossi, forse rassicurati dal vedere di potercela fare, insistevano nel praticare il loro gioco aggressivo e ciò teneva sotto pressione il Padova non concedendogli molte progressioni in avanti dove, a parte le due ali, veloci e rapide negli scambi, quanto imprecise nei traversoni, non poteva contare su un centrale offensivo degno dell’incarico affidatogli dal tecnico Pellegrino: lento e impacciato, persino rinunciatario sugli scatti, il numero nove Selva non era mai in grado di portare qualche serio pericolo alla difesa giallorossa, con ciò dimostrando che l’assenza di La Grotteria era determinante ai fini del risultato.
In sostanza lo squadrone patavino appariva incerto in difesa e spuntato all’attacco. Ma ciò nonostante riusciva a rendersi spesso pericoloso ed a sfiorare ripetutamente la segnatura.
Il Giulianova, da parte sua, confermava i suoi pregi ed i limiti che conosciamo: grande combattività, una forte unità di squadra che la portava ad attaccare in massa e a difendersi compatta. Non poche le occasioni a rete: si è permessa anche un liscio di Califano davanti alla porta ed un rigore non realizzato da parte dello stesso “Califfo”, fattosi poi perdonare con il gol-partita; nel quale ha fatto rivedere, a chi se ne fosse dimenticato, quanta classe possiede e quanti gol potrebbe realizzare se giocasse in una squadra, diciamo, del tipo del Padova, magari al posto di quel Selva di cui ci siamo appena occupati.
La partita è finita giustamente con la vittoria dell’undici più meritevole, ma poteva avviarsi e concludersi in qualsiasi altro modo perché, come abbiamo ricordato, anche il Padova è stato tante volte lì lì per segnare. Ed è questo il limite più serio del Giulianova: di essere sempre esposto ad una puntuale serie di occasioni da gol concesse all’avversario; per cui, quando esse vengono mancate, come oggi dal Padova, ieri dalla Sambenedettese, il risultato lo salva o lo porta anche intero a casa; altrimenti, perde, cioè non è una formazione di sicuro affidamento; né per il bel gioco, né per garantire almeno la salvezza. E la colpa non è dei giocatori, che si impegnano tutti allo spasimo, né tanto meno dell’allenatore, che anche oggi ha dimostrato quanti miracoli riesca a compiere: ha preparato bene la partita dal lato tattico; ha saputo caricare i giocatori sul piano psicologico; non c’era più Piva, e nessuno se n’è accorto; si è infortunato Del Grosso, ed ha improvvisato Scartozzi terzino destro senza che se ne evidenziasse la differenza; non giocava Servi e non se n’è sentita la mancanza; ha fatto rientrare Capone, e di Bizzarri tutti si sono prontamente dimenticati; ha schierato Stillo, poi Corsi al suo posto, e la squadra ha retto come prima; ha chiesto a Felci di dare il meglio di sé, ed il giocatore ha anche rischiato le gambe benché in odore di serie B; ha giocato contro la terza in classifica disponendo di una “rosa” zeppa di ragazzini al primo anno di C/l, ed ha vinto la partita.
Si deve pretendere altro, da lui?
Allora diciamola tutta: accettò di guidare la squadra nei play out rinunciando, come si dice, ad essere pagato; e salvò la squadra dalla retrocessione. Però fu ingaggiato non tanto per le capacità tecniche, già dimostrate e conosciute, bensì perché, come sembra, a costo zero…
Dove bisogna cercare, pertanto, il problema del Giulianova di questi ultimi anni?
Rimane solo Quartiglia; è doloroso doverlo dire, ma sembra essere proprio lui l’unica persona ormai inadeguata alle esigenze del Calcio Giuliese di oggi e dei prossimi anni.
Tabellino della partita Giulianova Padova
RETE: 62’ Califano (G)
GIULIANOVA: Visi, Del Grosso (46`Scartozzi), Olivieri, Cherubini, Capone, Felci, Palladini, Catalano, Stillo (71`Corsi), Califano, Memmo (85`Antenucci)
ALLENATORE: Francesco Giorgini
PADOVA: Cano, Lolli, Cotroneo, Rossettini (67`Suriano), Bianchi M. (68`Tagliente), Quadrini (63`Turchi), Bedin, De Franceschi, Zecchin, Selva, Maniero
ALLENATORE: Maurizio Pellegrino
ARBITRO: Paolo Valeri (Roma)
RECUPERO: 7 minuti (3’ pt + 4’ st)
AMMONITI: De Franceschi, Cotroneo, Bedin (P), Califano, Cherubini, Palladini, Antenucci (G)
ESPULSI: nessuno
SPETTATORI: 1.454